La 'Fuga in Egitto' di Assoro
Assoro, attende con trepidazione l'appuntamento con una parte della sua storia, antica e recente. Con una rappresentazione che mantiene da circa due secoli una scadenza settennale, indifferente a una visibilità turistica più frequente: La Fuga in Egitto, un insieme di sacro e folcloristico di origine medioevale, anche se l'attuale testo, tramandato dal canonico assorino don Pietro Vitale, risale al XVIII secolo, sacerdote a cui gli assorini oggi dicono grazie per aver lasciato in eredità.
Sui contrafforti degli Erei, in una zona della Sicilia che sembra nascondersi, Assoro, mite e riservata, attende con trepidazione l' appuntamento con una parte della sua storia, antica e recente. Con una rappresentazione che mantiene da circa due secoli una scadenza settennale, indifferente a una visibilità turistica più frequente. è la fuga in Egitto, un insieme di sacro e folcloristico di origine medioevale, anche se l' attuale testo, tramandato dal canonico assorino don Pietro Vitale, risale al XVIII secolo. Quest' anno si svolgerà la prossima domenica e immancabilmente rivitalizzerà le piazze e i vicoli di un centro che ha una storia trimillenaria. La "Fuga in Egitto", il cui vero autore è anonimo, ha un testo scritto sul dramma liturgico e coinvolge il paese diventando una festa di popolo. Un momento gioioso, ma anche amaro per il richiamo implicito al ricordo di quanti hanno dovuto lasciare questa terra, così come chi dovette sfuggire alle persecuzioni di Erode. Già al mattino sono previste la sfilata degli stendardi delle chiese, l' apertura degli stand, l' annullo postale della rievocazione storico religiosa e la mostra dei prodotti tipici locali. La rappresentazione inizia alle 15 con la partenza della Sacra Famiglia accompagnata dal coro degli angeli, Maria sull'asinello e Giuseppe che traccia la via. Poi, in successione, la partenza dei briganti a cavallo che percorrono al galoppo la via Crisa, la strada principale. Poi irrompono nella piazza. Quindi la rappresentazione del dramma sacro nell' antica piazza Santa Croce tra la folla attenta e silenziosa. Al termine la sfilata della sacra famiglia accompagnata dal coro dei briganti fino a piazza Crispi. Assoro che si vanta di essere stata fondata prima di Roma mantiene un impianto medioevale di origine islamica. Dalla piazza Matrice, scenario principale della rappresentazione, si gode di un panorama straordinario con sullo sfondo le montagne di Enna, Calascibetta e dell' Altesina. L' ampio slargo è chiuso dal quattrocentesco palazzo Valguarnera collegato da un arco con la splendida Basilica di San Leone del XII secolo successivamente riarrangiata. Dal 1933 è monumento nazionale. A un esterno semplice si contrappone un interno molto lavorato in cui spiccano una «cona» marmorea di Gagini, una grandiosa superficie marmorea lavorata per accogliere la statua della Madonna e di vari santi, un grande crocifisso, un tetto ligneo e delle colonne tortili che conferiscono un' atmosfera di austerità leggiadra. Nella parte sommatale del paese a 850 metri sul livello del mare, immerso in una zona trasformata in parco urbano, sono ben visibili i resti del castello medioevale, i ruderi delle mura perimetrali e una delle due torri sveve integra e restaurata di recente. A pochi chilometri da Assoro mantiene una vitalità agricola il casale di San Giorgio, che appare come un paese dalle dimensioni lillipuziane, ma che in realtà di Assoro costituisce una frazione. Popolata da una comunità, inizialmente di origine della Cappadocia, mantiene una fiera vita autonoma.
(MARIO RIZZO da La Repubblica del 15 marzo 2007 p.14 sez. PALERMO)
(MARIO RIZZO da La Repubblica del 15 marzo 2007 p.14 sez. PALERMO)